A Light in the Flame by Jennifer L. Armentrout

A Light in the Flame by Jennifer L. Armentrout

autore:Jennifer L. Armentrout [Armentrout, Jennifer L.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia


25

Dovevo essermi comportata davvero bene perché, un po’ di tempo dopo, entrammo in piscina.

L’acqua color della mezzanotte era più calda di quella del mio lago, ma mi rinfrescò lo stesso mentre mi ci immergevo sotto lo sguardo attento di Nyktos, che mi rimaneva vicino come se avesse paura che potessi allontanarmi troppo e annegare. Mi chiesi se i minerali di cui aveva parlato avessero un ruolo nel meraviglioso rilassamento che stava pervadendo i miei muscoli. Mi immersi sotto la superficie, godendomi la sensazione dell’acqua sul viso e sopra la testa. O forse erano i postumi dell’orgasmo. Sorrisi sott’acqua: probabilmente erano entrambe le cose. Rimasi immersa a galleggiare con gli occhi chiusi e le braccia aperte…

Finché un torace freddo mi toccò, facendomi sobbalzare. Nyktos mi prese per i fianchi e mi sollevò. Non appena ebbi la testa fuori dall’acqua riaprii gli occhi, mi aggrappai alle sue spalle e inalai una boccata d’aria, fissandolo.

Lui mi scostò una ciocca di capelli umidi dalla guancia. «Cominciavo a preoccuparmi.»

«Scusa.» Arrossii: non avevo mai pensato che effetto potessi fare su chi dall’esterno mi vedeva stare sott’acqua per così tanto tempo. «Non credevo di essere rimasta sotto così a lungo.»

Nyktos mi fissò negli occhi. «Quasi due minuti.»

Alzai le sopracciglia. «Stavi contando?»

Lui annuì, mi lasciò andare e mi accarezzò la linea della mascella. «Perché lo fai?»

«Io… in realtà non lo so.» Mi morsi il labbro e mi allontanai un po’. In quel punto l’acqua mi arrivava al petto: a Nyktos invece arrivava appena all’ombelico, e vedere i rivoli che gli scorrevano giù tra i capelli e lungo i muscoli era uno spettacolo anche troppo distraente. «Lo faccio da quando ero bambina.» Appoggiai la mano sulla pietra fresca del bordo. «Forse ho iniziato perché, anziché avere l’impressione di non riuscire a respirare, questa è una cosa che posso controllare. Non è lei che controlla me. Non lo so… ma mi fa sentire di essere padrona della situazione. Non mi fa sentire debole.» Scrollai le spalle, ma Nyktos non disse nulla. «Non so nemmeno se questo discorso abbia senso. È solo una vecchia, strana abitudine che mi porto dietro.» Mi schiarii la voce. «Comunque mi sa che il tentativo di oggi è stato un fallimento.»

«Non del tutto.» Nyktos mi si avvicinò facendo muovere l’acqua. «Come ti ho detto, ho percepito l’essenza dentro di te. Probabilmente l’ho sentita anche quella notte nel bosco, ma ero troppo…»

Si immerse anche lui e riemerse pochi istanti dopo, sorgendo dalle acque come il dio primordiale che era. La vista dei suoi bicipiti e dei suoi pettorali che si muovevano in mille modi interessanti mentre si toglieva i capelli bagnati dal viso con le mani era quasi ipnotica.

«Continuo a pensare che riusciremo a fartela tirare fuori.» Mi raggiunse accanto al bordo. «Pochi dei al mondo riescono a usare l’ethere come hai fatto tu quando sono così vicini alla Transizione: questa è una cosa che non dobbiamo dimenticare. Tu parti già da una posizione avvantaggiata.»

Annuii e appoggiai il mento al braccio. «In realtà non dovrei nemmeno trovarmici, in questa posizione.



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